Lo scorso febbraio,
tramite Erminia, abbiamo mandato ai nostri amici in Rwanda disegni e libretti
preparati da noi, con immagini e testi in inglese.
Uno illustrava diversi tipi di ambienti italiani,
altri parlavano di noi.
Quando poi Erminia è
rientrata in Italia, è venuta subito a scuola per raccontarci la gioia e l’entusiasmo
dei bambini di Tumba: hanno apprezzato molto i nostri lavori e ne hanno
preparato altri per noi, per illustrarci il loro paese.
Li abbiamo appesi
nell’atrio, come segno del legame che c’è tra la nostra scuola e quella di
Tumba.
Erminia non ha potuto
andare in tutte le classi; ha raccontato tante cose a noi della quarta A, così
poi noi siamo andati a spiegarle alle altre classi.
LA SCUOLA
Fin dall’asilo, i bambini
in Rwanda studiano molto e alla fine dell’anno fanno esami.
Giocano poco a scuola ed è
necessario prendere bei voti, soprattutto prema delle superiori, altrimenti non
vengono ammessi.
Poiché le aule non
bastano, fanno i doppi turni: un gruppo dalle 7.40 alle 11.40, l’altro dalle
12.40 alle 16.40.
Ogni gruppo classe è
composto da 50/60 alunni; ogni insegnante lavora al mattino e poi al
pomeriggio.
Nella scuola ci sono circa
1200 alunni.
Il materiale è poco! Con
la nostra raccolta di Natale, il direttore ha potuto acquistare: carte
geografiche, carte del corpo umano, penne, matite, palloni da calcio,…
I GIOCHI
I bambini in Rwanda si
costruiscono i loro giochi e, poiché occorrono più mani, imparano presto a
lavorare insieme.
Costruiscono palle,
borse, bambole,…con foglie di banano; oggetti in sorgo, come gli occhiali ed il
cappellino che ci hanno mandato; oggetti in cartone, ad esempio ciabattine
infradito o di terracotta.
IL GIORNO
Il Rwanda è vicino
all’equatore, quindi il passaggio dalla luce al buio e viceversa è immediato, senza
alba né tramonto e senza stagioni. Alle sei di mattina il sole è già alto nel
cielo e alle 18 è buio. Le strade non sono illuminate, quindi i bambini devono
rincasare presto.
LA SALUTE
In Rwanda c’è la zanzara
anofele, che porta la malaria. E’ una malattia grave, se è curata non è
mortale, ma purtroppo non tutti hanno le medicine per curarsi.
Vorremmo tanto che non
succedesse mai più!!!!
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